Compendio della qualità nella tecnica della costruzione

Dai punti di prelievo l’acqua esce di colore giallo-marrone, soprattutto dopo lunghi periodi di inutilizzo.

Un esercizio di ristorazione desidera affittare questi spazi. Poiché il collegamento del canale di ventilazione al punto di allacciamento della ventilazione della struttura base è bloccato dalla condotta dell’impianto sprinkler, non è possibile effettuare gli allacciamenti alla ventilazione richiesti dal locatario.

Nei mesi estivi si sono riscontrati problemi che provocano un certo disagio, perché nei locali fa troppo caldo (> 30 °C). Nonostante le temperature più basse durante la notte e il mattino, non si riesce a eliminare il calore in eccesso. La temperatura dell’aria immessa dall’impianto di ventilazione è superiore alla temperatura esterna.

Rispetto alla portata da progetto, l’impianto funziona richiedendo al massimo 80 000–90 000 m3/h, anche ad aule pienamente occupate. La sera e durante la notte la quantità d’aria è ridotta alla portata minima di 30 000-40 000 m3/h. Non si riscontrano problemi e si raggiungono le temperature, le portate necessarie, ecc. Durante un controllo si è però notato che nonostante venga recuperato sufficiente calore residuo dall’aria estratta, l’aria immessa viene comunque riscaldata. Questo implica maggiori costi di riscaldamento ed elevate emissioni di CO2.

Una volta ultimato l’impianto, benché questo abbia superato la prova di tenuta, al riempimento si verificano grosse perdite.

Da alcuni mesi occorre rabboccare l’impianto di riscaldamento frequentemente.

Dopo l’accorpamento delle centrali termiche, gli edifici collegati non vengono scaldati alla temperatura ambiente desiderata.

All’interno dell’edificio si odono rumori (scricchiolii). 

Durante il funzionamento, la pompa di calore consuma molta più energia del previsto.

Si è constatato che è sufficiente una pioggia leggera per causare una fuoriuscita d’acqua dall’apertura di ventilazione del sottotetto lungo la linea di gronda.